L’arte non sopporta teorie, generi, stili. È un discorso spontaneo, misterioso ma fatale, come lo svolgersi della nascita nel grembo materno, una facoltà naturale eterna che stupisce per la semplicità di ripetersi nel tempo come il filo d’erba.
La personalità è un tic nervoso, e l’universale non nasce dai sentimenti dell’artista, ma dall’immanenza della sostanza dell’arte.
L’artista autentico, nella creazione, esclude il più possibile i suoi sentimenti; più egli è grande, più sa contenersi, perché l’opera universale ha un solo traguardo: essere anonima; più l’opera è anonima, maggiore è l’artista che ha operato escludendosi.
Arturo Martini, La scultura lingua morta